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Ritmo e Dolore


title Ritmo e Dolore
author Otto Gordini
publication Rock Sound
date 2002/04
issue 48
pages 84-85
Ritmo e Dolore is an interview (in Italian) by Otto Gordini originally published Apr. 2002 in Rock Sound magazine Number 48, pp. 84-85.


Original Text

This is an original text copied verbatim from the original source. Do not edit this text to correct errors or misspellings. Aside from added wikilinks, this text is exactly as it originally appeared.

Ritmo e Dolore

Dopo l'eccellente "Music has the right to children" del 1998, torna il duo scozzese con la sua elettronica dalle multiple sfaccettature. II nuovo lavoro si intitola "Geogaddi" e saprà conquistare gli amanti di un certo tipo di sonorità malinconiche. I Boards Of Canada sono due personaggi schivi e discreti che preferiscono lasciar parlare la loro musica...


Boards Of Canada sembrano due persone alquanto misteriose, che vorrebbero essere altrove e non costrette a rispondere a domande riguardanti la loro musica. Pensate che non si sono nemmeno presentati al party di presentazione del loro disco, preferendo apparire soltanto in video. Come dire... il presenzialismo non piace a tutti:
Ci piace pensare che siano i nostri dischi a parlare per noi. Alla fine quello che deve rimanere è proprio la musica. Diventare delle star non è mai stato un nostro obiettivo. E francamente troviamo strano il fatto di essere un gruppo culto per parecchie persone. Abbiamo deliberatamente fornito sempre poche informazioni riguardanti noi stessi. Sono tutte cose che hanno poco a che fare con la musica. È questo il vero punto focale di un gruppo ma spesso sono altre cose a destare interesse. Non ci importa nemmeno di avere le nostre facce sulle riviste. Il vero problema è che non prevedevamo che questa nostra attitudine avrebbe generato l'effetto contrario e quindi incuriosito la gente.
ci spiega Mike. Eppure i Boards Of Canada vengono spesso etichettati come uno dei migliori gruppi di elettronica. Ma anche questo sembra quasi spaventare i due diretti interessati:
Non so se meritiamo un complimento del genere. Francamente a noi sembra quasi strano che ci siano delle persone che possano ascoltare e apprezzare la nostra musica. Quindi questo tipo di complimento ci stupisce un po'.
Qual è la definizione ideale di "Geogaddi":
Lo vedo come una collezione di idee, il riflesso dello spirito con il quale abbiamo realizzato il disco. C'è quasi un concept alla base di 'Geogaddi' che ruota attorno ai temi del lavaggio del cervello e della perdita della memoria.
La fase creativa sembra generare sensazioni contrastanti nei due musicisti:
È un processo quasi doloroso perché in ognuna delle nostre canzoni c'è veramente tanto lavoro. Molto del nostro tempo e quindi della nostra vita finisce nella nostra musica. Ma il fatto di creare qualcosa trasforma questa sofferenza in pura gioia e una volta finito un disco sentiamo in noi come una vera e propria liberazione. Abbiamo impiegato parecchio tempo per fare questo nuovo disco perché siamo sempre alla ricerca della perfezione. E per questo motivo non ci fissiamo mai delle vere scadenze da rispettare. Continuiamo a registrare materiale ma alla fine teniamo solo quello che ci soddisfa pienamente.
Mike e Marcus hanno sempre manifestato un particolare interesse per le sonorità degli anni '60 e '70:
Erano praticamente tutte analogiche e quindi sprigionavano un calore particolare. Ed è proprio ciò che manca a buona parte delle produzioni attuali. Oggi basta avere davvero un minimo di tecnologia per comporre della musica ma gli artisti che preferisco sono alla fine quelli che si ricordano che la musica elettronica non è solo una sequenza di beat programmati con un computer. Spesso erano proprio le imperfezioni delle vecchie registrazioni a farne tutto il loro fascino.
E su questo credo proprio che parecchi di noi saranno d'accordo.


Translated Text

Note: translated with ChatGPT-4o


Rhythm and Pain

After the excellent Music Has the Right to Children from 1998, the Scottish duo returns with their multifaceted electronic music. The new work is titled Geogaddi and is sure to win over lovers of a certain type of melancholic sound. Boards Of Canada are two shy and discreet individuals who prefer to let their music do the talking...


Boards Of Canada seem to be quite mysterious people, who would rather be elsewhere than being forced to answer questions about their music. In fact, they didn't even attend the launch party for their album, preferring to appear only on video. As if to say... not everyone likes to be in the spotlight:

We like to think that it's our records that speak for us. In the end, it's the music that should remain. Becoming stars has never been our goal. And frankly, we find it strange to be a cult group for so many people. We've deliberately always provided little information about ourselves. These are all things that have little to do with the music. This is the real focal point of a group, but often other things arouse interest. We don't even care about having our faces in magazines. The real problem is that we didn't foresee that this attitude of ours would have the opposite effect and thus intrigue people
, explains Mike. Yet Boards Of Canada are often labeled as one of the best electronic groups. But this also seems to almost frighten the two main individuals:
I don't know if we deserve such a compliment. Frankly, it seems almost strange to us that there are people who can listen to and appreciate our music. So this kind of compliment surprises us a bit.
What is the ideal definition of Geogaddi:
I see it as a collection of ideas, the reflection of the spirit with which we made the album. There's almost a concept behind Geogaddi that revolves around themes of brainwashing and memory loss.

The creative phase seems to generate conflicting sensations in the two musicians:

It's an almost painful process because there's really so much work in each of our songs. A lot of our time and thus our lives end up in our music. But the fact of creating something turns this suffering into pure joy and once an album is finished, we feel a real liberation within us. We took quite a long time to make this new album because we are always in search of perfection. And for this reason, we never set real deadlines to meet. We keep recording material but in the end, we only keep what fully satisfies us.

Mike and Marcus have always shown a particular interest in the sounds of the '60s and '70s:

They were practically all analog and thus emitted a particular warmth. And that's exactly what's missing from most current productions. Today you just need really minimal technology to compose music, but the artists I prefer are those who remember that electronic music is not just a sequence of beats programmed with a computer. Often it was the imperfections of the old recordings that made them so charming.

And on this, I believe many of us will agree.


Scans


Highlights

  • There's almost a concept behind Geogaddi that revolves around themes of brainwashing and memory loss.

External Links


References